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L’apprendimento del linguaggio del cavallo e la sua interpretazione

  • Greta Damonte
  • 17 gen 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Chi si avvicina al cavallo, da scienziato o da appassionato, finisce sempre per cercare di capire come imparano i cavalli e come si comportano naturalmente, perché ciò ha importanza per l’addestramento. Questi punti di vista sono fondamentali non solo per l’impiego del cavallo come atleta, ma anche come animale domestico e da compagnia. Ad oggi, poco si è fatto per capire veramente come imparano i cavalli al di fuori dell’addestramento. Una cosa certa è che i cavalli che hanno la capacità di imparare rapidamente e di formare concetti sono quelli che hanno maggiore facilità a lavorare con l’essere umano. Nell’attuale panorama dell’equitazione l’interpretazione del comportamento e l’addestramento sono ancora attuati usando il rinforzo negativo, mentre in ambito scientifico gran parte degli studi sperimentali per misurare o indurre l’apprendimento sono condotti con tecniche di rinforzo positivo. Questi due approcci sono fondamentalmente diversi e in conflitto. Inoltre, il cavallo è trattenuto da vincoli e limitato nella sua espressione spontanea. L’approccio mediante la comunicazione spontanea come quella dei bambini, invece che quella condizionata, permette di stabilire una connessione evidente con il cavallo. Il comportamento di un individuo ha delle componenti istintive che sono costanti per la sua specie, altre che sono sue singolari caratteristiche e che gli derivano dalla sua esperienza di vita e altre ancora che fanno parte della sfera emotiva e sfuggono ad ogni controllo. L'insieme del comportamento individuale cambia costantemente, anche se, nel caso del cavallo, noi uomini cerchiamo di regolare gran parte della sua esperienza di vita. Possiamo dividere i linguaggi del cavallo in due categorie:

- un linguaggio del sentire. Si basa sull’elevata percezione dei cinque sensi: vista, olfatto, tatto, udito e gusto. Nella vita reale tutti gli individui raccolgono continuamente informazioni su ciò che li circonda attraverso i sensi (vista, udito, tatto, olfatto gusto), la cui attività di ricezione è sempre in corso. A livello cerebrale, gli individui processano le informazioni ricevute, per poi esibire la loro interpretazione delle informazioni ricevute attraverso il comportamento. Tra essere umano ed equino, ci sono radicali differenze nel modo in cui si usano i sensi per comunicare. I cavalli comunicano principalmente mediante la vista, e il linguaggio del corpo e secondariamente attraverso l’udito. L’essere umano comunica principalmente attraverso la parola e secondariamente attraverso il linguaggio del corpo. Da ciascun’interazione, gli individui coinvolti costruiscono memorie che, certamente, influenzeranno il loro comune futuro. Il cavallo è un animale di branco e le interazioni tra individui del branco avvengono attraverso la comunicazione, mediante l’uso del comportamento recepito dagli altri attraverso i sensi. Come giá detto, nella comunicazione tra cavalli si possono distinguere qualità come la cooperazione, la concentrazione, la capacità di ascoltare, di eseguire e di dirigere consone all’organismo equino e alle sue esigenze. All’interno della struttura del branco si possono riconoscere vari ruoli, che gli individui assumono secondo la loro personalità e che collocano in una gerarchia basata “sull’ordine di beccata”, dove l’individuo che assume il ruolo di leader è quello che fa da guida a tutti gli altri. La sopravvivenza è sempre il fine ultimo del leader ed è ciò che fa sì che lui ricopra tale ruolo. Presumibilmente i cavalli utilizzano i neuroni specchio per comprendere le intenzioni o lo stato emotivo degli altri esseri, come l’essere umano. Come dimostra lo studio del Dott. Rizzolatti (neuro scienziato italiano) e di altri neuro scienziati, il sistema mirror ci permette una rapida visione di ciò che ci accade intorno, di provare le emozioni altrui, immedesimandoci ed entrando in empatia, e di imparare per imitazione. Il sistema mirror è il sistema costituito dai neuroni a specchio che si suddivide in sistema prefrontale e limbico in base alle zone interessate. Questi neuroni a specchio permettono agli esseri viventi di provare le stesse emozioni di un altro essere vivente senza entrare con esso in diretto contatto fisico. Per esempio come ci ha dimostrato Rizzolati vediamo che un essere vivente sta provando dolore si attivano in noile stesse parti celebrali, ossia insula anteriore e della corteccia del cingolo, che si attiverebbero se noi stessi stessimo provando dolore. Insomma i neuroni a specchio sembrano costituire la base della mente, del linguaggio (corporeo o verbale) e del sistema nervoso.

- Il linguaggio corporeo. Vorrei iniziare a trattare questo argomento riportando una citazione di Carolyn Resnick, una donna americana che ha studiato da vicino il comportamento dei cavalli per diversi anni, seguendoli a piedi in mezzo alle praterie americane.

Da Nuda Libertá di Carolyn Resnick:

“Il linguaggio dei cavalli è il movimento. Comunicare attraverso l’istintiva risposta al movimento del cavallo crea un soggetto equilibrato. Usare questo linguaggio di movimento durante l’addestramento non solo lega a me il cavallo, ma crea una relazione magica. La nostra prestazione è il riflesso del legame che ci unisce in collaborazione ed amicizia.”

Il linguaggio corporeo è utilizzato per difendere il proprio spazio, per occupare lo spazio altrui, nella difesa del branco da individui esterni, per determinare i ruoli sociali (gerarchie), per rinforzare i legami tra componenti dello stesso gruppo, nella competizione sessuale, nei rituali riproduttivi, nella difesa della prole. I significati principali dei loro comportamenti sono gestione degli spazi e delle risorse alimentari, coesione, riproduzione. Possiamo suddividere il linguaggio corporeo in:

  • Linguaggio di determinate parti del corpo: nella zona dei centri nervosi le parti del corpo che trasmettono informazioni sono: la posizione delle orecchie, che posso significare l’attenzione, oppure il dissenso; la posizione dell’incollatura: alta e verticale simboleggia per esempio una condizione di allerta per un pericolo o di attenzione , l’incollatura distesa simboleggia invece una condizione di calma e tranquillità; l’utilizzo degli arti anteriori e posteriori, i posteriori segnalano all’altro soggetto di allontanarsi o per difendersi o per delimitare lo spazio, gli anteriori segnano frustrazione, se il cavallo sta rampando per terra

  • Linguaggio dell’orientazione delle parti del corpo. Esso ci indica se possiamo avvicinarci o meno a loro.

 
 
 

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