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Il rapporto tra uomo e cavallo

  • Greta Damonte
  • 17 gen 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

I cavalli hanno una spiccata sensibilitá, questa sensibilità nei confronti di ciò che li circonda: ció è funzionale alla loro sopravvivenza, infatti hanno dovuto sviluppare determinate abilità per difendersi dall’ambiente esterno. La paura è l’emozione che li caratterizza; l’autodifesa è l’istinto che predomina in loro. Questo li rende degli esseri timidi, delicati, che si avvicinano senza aggressività. Sanno percepire l’intenzione (intenzione dei predatori); leggono il linguaggio corporeo di altre specie, anche al di là di ciò che è visibile. Hanno sicuramente la capacità di leggere vibrazioni estremamente sottili e ricche di informazioni, riguardo l’ambiente e le presenze che li circondano. Sono esseri prima di fidarsi devono entrare in contatto, conoscere, sentire. Sono empatici, percepiscono l’emozione dell’altro, anche degli umani. Entrano in risonanza con queste emozioni e si comportano come se avessero i neuroni specchio degli umani, anche se scientificamente non è ancora stato dimostrato. Come animali sociali la relazione è uno dei bisogni primari: riveste un’importanza prioritaria a quella relativa alla difesa del territorio e del cibo e viene dopo solo ed unicamente al bisogno di sicurezza. Entrano in relazione con tutti gli esseri da cui non sono spaventati, che non rappresentano una minaccia. In un branco, in natura, ognuno con le proprie specificità, assume un ruolo e contribuisce al sostentamento, all’armonia e alla pace del branco; sono di natura cooperativa, occupano uno dell’altro, chi ha più stabilità emotiva la trasmette a chi ne ha meno, si supportano, si influenzano fra loro.

Questa loro capacitá di sentire, di cooperare e di empatizzare, ammesso che stiano bene e imparino a gestire l’emotività li dota un linguaggio non verbale con il quale riescono a comunicare e a entrare in contatto con i bambini diversamente abili. Un linguaggio che si potrebbe definire del cuore.

Diversi tipi di rapporto che si possono creare tra uomo e cavallo.

  1. CONTROLLO. Si ricerca l’obbedienza del cavallo alle nostre richieste attraverso la sottomissione. Il cavallo impara a rispondere alle nostre richieste perché sa che altrimenti subirá una situazione di sconforto o di dolore. L’uomo fa leva sugli elementi di vulnerabilità del cavallo, sul sentimento della paura. Il cavallo non è a suo agio, non ha fiducia nell’uomo, ma si rassegna ad una condizione alla quale pensa di non poter fuggire. Il suo fisico sarà teso e la sua motivazione ad assecondarci è basata su una

esigenza di sopravvivenza. In questo caso l’uomo esprime il suo bisogno – animato anch’esso dalla paura - di“controllare”; emerge il bisogno dell’ego, di sentirsi in potere, di dirigere e disporre a suo piacimento di un altro essere. La prevaricazione è un presupposto educativo della società attuale basato sulla malsana competizione tra individui al fine di dimostrare chi vale di più rispetto all’altro.

  1. COMUNICAZIONE. Si ricerca la conoscenza dell’altro e lo scambio. Questo tipo di rapporto è basato sull’ascolto e la comprensione dell’altro: chi è, come si sente, di che cosa ha bisogno. Occorre sviluppare un buon grado di empatia per entrare in contatto con l’altro. Un tale approccio favorisce lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, che è quella che i cavalli utilizzano principalmente per creare i loro legami sociali. È necessario prendere in considerazione che cosa il cavallo ci può insegnare e che cosa no gli possiamo offrire attraverso una relazione. Imparare a rispettare ciò che chiede il cavallo, permette di creare fiducia: si instaurano una confidenza e un linguaggio chiaro . il cavallo si deve sempre e comunque sentire a suo agio con il cavaliere sia a livello fisico che psicologicamente ed emotivamente. Il cavallo accetta di cooperare, poiché la cooperazione è nella sua natura sociale. In virtù di questo legame di fiducia e ascolto, si verrá a stabilire un rapporto basato sulla coesione e l’unione di intenti e il cavallo si lascerà guidare perché si fida delle nostre scelte e della nostra intenzione nel perseguire il bene comune. L’emozione che guida questo rapporto è l’amore ed è proprio l’amore l’oggetto di scambio fra uomo e cavallo, il piú prezioso fra gli insegnamenti.

AL CAVALLO NON IMPORTA CIÓ CHE GLI FACCIAMO FARE, MA COME LO FACCIAMO SENTIRE.

 
 
 

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